24 dicembre 2006

Anche le Balene Possono Amare

(ANSA) LONDRA, 11 DIC 2006

Sapevamo gia' che hanno un complesso sistema di comunicazione e che soffrono quando muore un loro caro, ora abbiamo anche scoperto che sono in grado di amare: secondo un nuovo studio le balene posseggono le stesse cellule che permettono all'uomo e ad alcuni privati di provare amore come anche di soffirre per esso. A fare la scoperta sono stati due scienziati - Patrick Hof e Estel Van Der Gucht del New York Consortium in Evolutionary Primatology - che hanno trascorso 15 anni a studiare i cervelli di questi grandi cetacei. Sebbene fossero convinti che l'uomo ne debba sapere di piu' sulla mente delle balene, Hof e Van Der Gucht non si aspettavano assolutamente di scoprire che questi animali - ancora oggi cacciati da Giappone e Norvegia ''a scopi scientifici'' - possono provare sentimenti molto simili a quelli umani. Hof ha raccontato alla stampa britannica della sua sorpresa nel rilevare cellule fusiformi - una classe di neuroni tradizionalmente associata all'elaborazione dei sentimenti - mentre esaminava il cervello di una balena: ''Non me lo aspettavo proprio. ne ho vista una che pensavo somigliasse ad una cellula fusiforme. Poi ne ho viste un po' dappertutto ed ho realizzato immediatamente che ci trovavamo di fronte a qualcosa di grosso''. Le cellule fusiformi sono state individuate nelle megattere, nelle balenottere, nelle orche e nei capodogli, ovvero in tutte le balene con corpi e cervelli di grosse dimensioni. La scoperta e' ancora piu' sensazionale se si pensa che nelle balene queste cellule avrebbero iniziato ad evolversi molto prima che nell'uomo e nei primati. Che le balene provino lo stesso tipo di amore degli esseri umani questo non e' ancora possibile dimostrarlo, quel che e' certo e' che le cellule fusiformi in questi cetacei sono presenti nelle stesse aree del cervello che regolano le emozioni, l'organizzazione sociale, l'empatia e l'intuizione negli esseri umani. In alcune balene poi, il numeo di cellule fusiformi sarebbe addirittura tre volte superiore che nell'uomo.
fonte Ansa (qui l'articolo originale)