3 aprile 2007

Lotus Birth: nati con la placenta!


Mancavano due mesi alla nascita di mia figlia Luna quando lessi del Lotus Birth su una rivista prestatami da un’amica. Era la prima volta che ne sentivo parlare, eppure immediatamente seppi che così dovrebbe essere e così sarebbe stato. Quando Luna sarebbe nata l’avremmo accolta in un ambiente calmo, l’avremmo protetta da qualsiasi interferenza mentre si sarebbe adattata alla vita fuori dall’utero assieme a noi, la sua famiglia e l’avremmo lasciata connessa alla sua placenta fino a quando non se ne sarebbe separata lei stessa, spontaneamente
Il Lotus Birth infatti non è altro che questo: lasciare l’unità neonato-placenta intatta e attendere che la separazione avvenga in tempi naturali. Il nome deriva da Clair Lotus Day, la quale nel 1976 con molta determinazione riuscì a convincere il medico dell’ospedale a non tagliare il cordone. Clair aveva avuto modo di osservare le ripercussioni del taglio del cordone sull’aura delle persone nel corso della sua attività di chiaroveggente. Centinaia di bambini nati con il Lotus Birth hanno visto la luce da allora, rendendo possibile una valutazione attenta dei numerosi vantaggi di questa procedura che finora sembra non presentare controindicazioni.

La trasfusione completa dalla placenta, intanto, fornisce al bambino fino a 60 cc. di sangue la cui perdita corrisponde ad una emorragia grave con tutte le conseguenze. In queste circostanze l’ittero del nascituro è inevitabile: non a caso essa viene chiamata “fisiologica”! Il suo ruolo sembra sia quello, di proteggere la pelle dall’esposizione alla luce solare diretta. Il neonato e la placenta si originano dalla medesima cellula uovo fecondata e sono quindi, embriologicamente e geneticamente parlando, la stessa cosa. Il mantenimento dell’integrità fisiologica dell’unità neonato-placenta ha sicuramente delle ripercussioni che possono esser comprese se si considera come le funzioni metaboliche della placenta siano molto complesse.

Nulla fa escludere l’eventualità che anche successivamente alla trasfusione si abbia un trasferimento di nutrienti verso il neonato, siano essi fisici o energetici. E’ utile ricordare infatti come esistano cinque corpi (fisico, eterico, emozionale, mentale e spirituale) tra i quali vi è un flusso continuo di energia. Il distacco spontaneo avviene quando il bambino è pronto per esso, ovvero quando i suoi cinque corpi energetici, di cui l’aura è l’emanazione, sono completamente formati.

A confermare quanto detto, si è osservato come il tempo medio di chiusura dell’ombelico a seguito di un taglio immediato del cordone sia di 9,56 giorni, aspettando che il cordone smetta di pulsare esso si accorcia a 7,16 giorni per ridursi a soli 3,75 giorni se si taglia successivamente. Sono dati che sembrano proprio suggerire una natura traumatica del distacco provocato.

Questa pratica inoltre incoraggia a non interferire in nessun modo nell’immediato dopoparto; favorisce quindi il legame tra la madre (e il padre) e il neonato e invita ad attendere senza fretta il secondamento spontaneo. Nonostante venga spontaneo associarlo ad un parto naturale, specie in un ambiente familiare, il Lotus Birth può venir agilmente integrato nel protocollo ospedaliero. Anzi, proprio nel caso di un parto medicalizzato, in particolar modo se è stato necessario ricorrere al taglio cesareo o se si tratta di una nascita prematura, esso è particolarmente indicato per compensare gli altri traumi.

Il procedimento da seguire è estremamente semplice. Si aspetta finché la placenta non è uscita, se possibile spontaneamente. La si ripone in una ciotola vicino a mamma e neonato. In seguito va lasciata sgocciolare, sciacquata accuratamente sotto acqua corrente per rimuovere tutto il sangue residuo e gli eventuali coaguli e asciugata quindi delicatamente. La placenta va tenuta vicino, eventualmente avvolta in un panno assorbente o anche in una borsa fatta apposta per lei, sempre di stoffa beninteso, mai di plastica. Basta solo fare attenzione a non tirare il cordone quando si sposta il bambino ed utilizzare abiti comodi, senza stringere i pannolini, meglio ancora se si mette semplicemente il pannolino o un asciugamano sotto il bambino.[...]

Mi è stato chiesto se questi bambini nati con il Lotus Birth fossero davvero diversi dagli altri. Certo che lo sono, dato che non sono passati per il trauma del taglio del cordone ombelicale! C’è chi ha osservato come i neonati venuti alla luce con il Lotus Birth siano più integri, liberi da segni di sofferenza e di stress. Oggettivamente parlando è davvero arduo fare paragoni. I miei due bambini sono per esempio entrambi molto forti sia fisicamente che spiritualmente. Per noi il Lotus Birth è stato, infatti, un ulteriore passo in una scelta di vita ben precisa. Al di là della comunicazione con i bambini che abbiamo accettato e nutrito ben prima della loro nascita, abbiamo cercato di accoglierli in intimità, con rispetto e amore e cerchiamo di accompagnarli ora nella consapevolezza delle loro esigenze e dei nostri limiti. [...]

Il Lotus Birth è un’inequivocabile evoluzione in senso pacifista ed amorevole del percorso di nascita. Sicuramente questa evoluzione ci può accompagnare verso l’Homo ecologicus caro a Michel Odent e verso una guarigione della terra grazie alla guarigione della nascita, come ama dire Jeannine Parvati Baker.
Parole di Shivam Rachana
autrice del libro: “Lotus Birth, il parto integrale!
"Nell’ambito di una prospettiva olistica, il Lotus Birth è una scelta molto logica… Il Lotus Birth rallenta le cose, fatto altamente auspicabile. I momenti successivi al parto vanno assaporati, sono come i momenti dopo aver fatto l’amore, dopo l’orgasmo, un periodo di intimità e di integrazione. Una madre che ha appena dato alla luce il suo bambino dopo nove mesi di gravidanza ha bisogno di tranquillità e di riposo. L’esperienza del parto esige di venire integrata. Un periodo per riflettere sull’accaduto e per parlarne con persone disponibili è di grande aiuto. Anche il padre e gli altri figli, nel caso siano stati presenti, apprezzano questo “tempo di transizione”, e ne traggono beneficio. Il Lotus Birth offre a tutta la famiglia l’opportunità di ritrovare uno stato di quiete, stando assieme dopo la nascita in un modo molto speciale. Finché il neonato è attaccato alla placenta, il senso di trovarsi in uno spazio “tra due mondi” è molto forte. Il neonato è qui, ma è ancora là, e in questo periodo la transizione dall’“altrove” al piano dell’esistenza fisica è evidente. …Essa induce a rallentare i tempi. Cio’ è davvero auspicabile… il tempo di transizione dall’aldilà al piano fisico dell’esistenza diventa ovvio."
"Sei giorni dopo che lo spermatozoo... è penetrato nella cellula uovo... questo minuscolo organismo di 6 giorni di età che sta per annidarsi nella parete dell'utero... (si) divide... in due parti: una parte si trasforma nel feto ed una parte nella placenta...
Si può considerare la placenta come un'arto che muore perchè è di fatto un'stensione corporea del bambino. Invece di recidere una parte del corpo che è diventata ormai quasi inutile dal punto di vista fisico, possiamo concedere al bambino il tempo che gli serve a livello spirituale per lasciar andare questa fonte di vita che si è presa cura di lui durante l'esistenza intrauterina; è come concedere al bambino lo spazio spirituale per decidere che la placenta non gli serve piu" (Estrato dal libro Lotus Birth, il parto integrale!”)

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