To: Opinione pubblica
Il triangolo nero Violenza, propaganda e deportazione. Un manifesto di scrittori, artisti e intellettuali contro la violenza su rom, rumeni e donne.
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La storia recente di questo paese e’ un susseguirsi di campagne d’allarme, sempre piu’ ravvicinate e avvolte di frastuono. Le campane suonano a martello, le parole dei demagoghi appiccano incendi, una nazione coi nervi a fior di pelle risponde a ogni stimolo creando “emergenze” e additando capri espiatori.
Una donna e’ stata violentata e uccisa a Roma. L’omicida e’ sicuramente un uomo, forse un rumeno. Rumena e’ la donna che, sdraiandosi in strada per fermare un autobus che non rallentava, ha cercato di salvare quella vita. L’odioso crimine scuote l’Italia, il gesto di altruismo viene rimosso.
Il giorno precedente, sempre a Roma, una donna rumena e’ stata violentata e ridotta in fin di vita da un uomo. Due vittime con pari dignita’? No: della seconda non si sa nulla, nulla viene pubblicato sui giornali; della prima si deve sapere che e’ italiana, e che l’assassino non e’ un uomo, ma un rumeno o un rom.
Tre giorni dopo, sempre a Roma, squadristi incappucciati attaccano con spranghe e coltelli alcuni rumeni all’uscita di un supermercato, ferendone quattro. Nessun cronista accanto al letto di quei feriti, che rimangono senza nome, senza storia, senza umanita’. Delle loro condizioni, nulla e’ piu’ dato sapere.
Su queste vicende si scatena un’allucinata criminalizzazione di massa. Colpevole uno, colpevoli tutti. Le forze dell’ordine sgomberano la baraccopoli in cui viveva il presunto assassino. Duecento persone, tra cui donne e bambini, sono gettate in mezzo a una strada.
E poi? Odio e sospetto alimentano generalizzazioni: tutti i rumeni sono rom, tutti i rom sono ladri e assassini, tutti i ladri e gli assassini devono essere espulsi dall’Italia. Politici vecchi e nuovi, di destra e di sinistra gareggiano a chi urla piu’ forte, denunciando l’emergenza. Emergenza che, scorrendo i dati contenuti nel Rapporto sulla Criminalita’ (1993-2006), non esiste: omicidi e reati sono, oggi, ai livelli piu’ bassi dell’ultimo ventennio, mentre sono in forte crescita i reati commessi tra le pareti domestiche o per ragioni passionali. Il rapporto Eures-Ansa 2005, L’omicidio volontario in Italia e l’indagine Istat 2007 dicono che un omicidio su quattro avviene in casa; sette volte su dieci la vittima e’ una donna; piu’ di un terzo delle donne fra i 16 e i 70 anni ha subito violenza fisica o sessuale nel corso della propria vita, e il responsabile di aggressione fisica o stupro e’ sette volte su dieci il marito o il compagno: la famiglia uccide piu’ della mafia, le strade sono spesso molto meno a rischio-stupro delle camere da letto.
Nell’estate 2006 quando Hina, ventenne pakistana, venne sgozzata dal padre e dai parenti, politici e media si impegnarono in un parallelo fra culture. Affermavano che quella occidentale, e italiana in particolare, era felicemente evoluta per quanto riguarda i diritti delle donne. Falso: la violenza contro le donne non e’ un retaggio bestiale di culture altre, ma cresce e fiorisce nella nostra, ogni giorno, nella costruzione e nella moltiplicazione di un modello femminile che privilegia l’aspetto fisico e la disponibilita’ sessuale spacciandoli come conquista. Di contro, come testimonia il recentissimo rapporto del World Economic Forum sul Gender Gap, per quanto riguarda la parita’ femminile nel lavoro, nella salute, nelle aspettative di vita, nell’influenza politica, l’Italia e’ 84esima. Ultima dell’Unione Europea. La Romania e’ al 47esimo posto.
Se questi sono i fatti, cosa sta succedendo?
Succede che e’ piu’ facile agitare uno spauracchio collettivo (oggi i rumeni, ieri i musulmani, prima ancora gli albanesi) piuttosto che impegnarsi nelle vere cause del panico e dell’insicurezza sociali causati dai processi di globalizzazione.
Succede che e’ piu’ facile, e paga prima e meglio sul piano del consenso viscerale, gridare al lupo e chiedere espulsioni, piuttosto che attuare le direttive europee (come la 43/2000) sul diritto all’assistenza sanitaria, al lavoro e all’alloggio dei migranti; che e’ piu’ facile mandare le ruspe a privare esseri umani delle proprie misere case, piuttosto che andare nei luoghi di lavoro a combattere il lavoro nero.
Succede che sotto il tappeto dell’equazione rumeni-delinquenza si nasconde la polvere dello sfruttamento feroce del popolo rumeno.
Sfruttamento nei cantieri, dove ogni giorno un operaio rumeno e’ vittima di un omicidio bianco. Sfruttamento sulle strade, dove trentamila donne rumene costrette a prostituirsi, meta’ delle quali minorenni, sono cedute dalla malavita organizzata a italianissimi clienti (ogni anno nove milioni di uomini italiani comprano un coito da schiave straniere, forma di violenza sessuale che e’ sotto gli occhi di tutti ma pochi vogliono vedere).
Sfruttamento in Romania, dove imprenditori italiani - dopo aver “delocalizzato” e creato disoccupazione in Italia - pagano salari da fame ai lavoratori.
Succede che troppi ministri, sindaci e giullari divenuti capipopolo giocano agli apprendisti stregoni per avere quarti d’ora di popolarita’. Non si chiedono cosa avverra’ domani, quando gli odii rimasti sul terreno continueranno a fermentare, avvelenando le radici della nostra convivenza e solleticando quel microfascismo che e’ dentro di noi e ci fa desiderare il potere e ammirare i potenti. Un microfascismo che si esprime con parole e gesti rancorosi, mentre gia’ echeggiano, nemmeno tanto distanti, il calpestio di scarponi militari e la voce delle armi da fuoco.
Succede che si sta sperimentando la costruzione del nemico assoluto, come con ebrei e rom sotto il nazi-fascismo, come con gli armeni in Turchia nel 1915, come con serbi, croati e bosniaci, reciprocamente, nell’ex-Jugoslavia negli anni Novanta, in nome di una politica che promette sicurezza in cambio della rinuncia ai principi di liberta’, dignita’ e civilta’; che rende indistinguibili responsabilita’ individuali e collettive, effetti e cause, mali e rimedi; che invoca al governo uomini forti e chiede ai cittadini di farsi sudditi obbedienti.
Manca solo che qualcuno rispolveri dalle soffitte dell’intolleranza il triangolo nero degli asociali, il marchio d’infamia che i nazisti applicavano agli abiti dei rom.
E non sembra che l’ultima tappa, per ora, di una prolungata guerra contro i poveri.
Di fronte a tutto questo non possiamo rimanere indifferenti.
Non ci appartengono il silenzio, la rinuncia al diritto di critica, la dismissione dell’intelligenza e della ragione.
Delitti individuali non giustificano castighi collettivi.
Essere rumeni o rom non e’ una forma di “concorso morale”.
Non esistono razze, men che meno razze colpevoli o innocenti.
Nessun popolo e’ illegale.
25 commenti:
Dopo 17 anni di SISTEMATICA INVASIONE ( attualmente 13.000.000)del Territorio ormai ex Italiano,ancora si devono sentire analisi demenziali e univoche come questa.Dopo che oltre 1500 Italiani sono MORTI a causa di Immigrati, dopo che i Paesi di mezzo Mondo hanno Svuotato le Carceri innundandoci della loro criminalita',dopo che ormai vivere nelle Citta' Italiche e' realmente difficile e PERICOLOSO a causa della presenza di immigrati,Romeni in primo luogo.....
Ma non capite che L'Immigrazione di massa e' una delle armi della Sinarchia Mondiale,cosi' come le IRRORAZIONI CHIMICHE fatte con gli Aerei, La Globalizazione dei Mercati,la COLOSSALE TRUFFA dei Cambiamenti Climatici , del Terrorismo Islamico ecc.Vogliono creare lo SCONTRO di CIVILTA' per potere distruggere in primo luogo i Musulmani molto piu' difficili da Mondializzare dei poveri Europei.
L'Italia e' un paese in fortissimo DECLINO ECONOMICO come puo' reggere una tale massa di persone che tra l'altro NON SI IDENTIFICHERANNO MAI con LA NOSTRA CULTURA ???
Temo che questi ''Benpensanti''non si ricrederanno nemmeno quando,se continua cosi',e cioe' entro pochi anni Scoppieranno in Italia le GUERRE ETNICHE.
La fratellanza Universale si crea in primo lugo nei propi Cuori,non facendo entrare Decine di Milioni di Persone allo sbaraglio DIVERSISSIME !!!!
La Parigi data alle fiamme dai ''Francesi'' MAGREBINI e' un sinistro avvertimento.
Dio mio...quanto lavoro c'è ancora da fare per la Nostra Ascensione...
Non vedo dove è il problema!Ancora che parliamo di confini di razze...noi che dovremmo attuare il famoso salto quantico nel nome dell'amore e di un cuore unico!Fate solo il loro gioco...vogliono la divisione, l'intolleranza,il classismo...e voi glielo date!!State facendo il loro gioco ma non lo capite!!L'amore il rispetto la giustizia la tolleranza la fraternita sono dentro a tutti quelli che hanno consapevolezza a prescindere dal credo dalla razza dal colore della pelle, che differenza ci può essere tra un assassino italiano e uno rumeno?!!!...non trovo altre parole se non quelle di ammonimento....ripeto chi è al potere sa bene come muovere i fili dell'oscurità!!!
mi sembrava tuttaltro che un sito dei fascisti....
Infatti non lo è, e l'articolo sul blog lo conferma, ma non essendo i commenti moderati non si puo' evitare a chiunque di scrivere i propri.
Chissà perche' quelli che si battono contro le scie chimiche sono sempre cosi' incazzati... e nel farlo non si rendono conto che fanno proprio il gioco di chi vogliono combattare, perchè tutto quell' odio e quella rabbia biliosa con cui IRRORANO l'etere è molto, ma molto piu' deleteria delle scie chimiche stesse, nel caso ci fossero veramente come essi sostengono.
Vanni->:
Ma questo sitarello New Age filoIlluminati, filoSirio, filoTuttoIlPeggioDelPeggio, filoRettiliano non è forse anch'esso strumento o parte della presunta Sinarchia?
sono d'accordo che crimini individuali non giustificano punizioni collettive...e che non bisogna demonizzare il popolo rumeno MA qui il problema è un altro: che le nostre istituzioni non sono in grado di controllare gli atti criminosi!che non puniscono affatto il singolo atto violento! il risultato è che la gente cosiddetta comune comincia a sentirsi insicura e in balia della delinquenza. questo genera pregiudizio verso popoli come i rumeni - e ciò è deprecabile - ma non posso biasimare i miei connazionali per questa loro paura!!! in tutti gli anni passati non è stato fatto niente per arginare i fenomeni violenti, salvo scarcerare migliaia di detenuti per chè le carceri sono piene!in questa repubblica delle banane si ragiona cosi, sempre demagogicamente: le carceri sono piene?invece di costruirne altre scarceriamo tutti! molti rubano? legalizziamo il furto! non sto facendo del moralismo ma del sano realismo! non emetto giudizi di valore su chi ruba o spaccia ma dico che concretamente siamo allo sbando! lo sapete che se qualcuno cerca di nuocervi e voi reagite, per esempio tirandogli un pugno rischiate pesantemente di andare dentro per lesioni???!! ma è possibile?
amo molto il sito stazioneceleste. ma forse questo articolo è un po demagogico...parliamo di cose spirituali, è meglio. e non dimentichiamo uno sguardo di misericordia incondizionata x tutti, popolo italiano compreso...
erica
Sarebbe bello se si iniziasse davvero a fare qualcosa, l'indulto libera le carceri ma le persone una volta fuori si ritrovano senza lavoro e senza saper dove andare... E' giusto? Creare un programma di reinserimento gradual non era possibile? Si aprono le frontiere e poi si sbaraccano i campi nomadi dstruggendo le poche cose di chi vive per strada e si spostano uomini, donne e bambini come pacchi postali... Un criminale commette violenza e si condannano tutti i suoi connazionali. Si giustifica la vendetta privata... Boh così non ha senso...ed attacchiamo questo sito perchè porta nella spiritualità una finestra sul mondo reale? Grazie stazione celeste perchè anche oggi mi hai fatto riflettere e cercherò di portare la mia visione spirituale nel mondo concreto. Perchè credo nella gente e nell' uomo, credo che l'uomo non sia lupo ma se nutrito di amore sia agnello...
Un caro saluto a tutti,
Io-Rachele
se i criminali stranieri delinquono è perchè trovano terreno fertilizzato da criminalita del paese in cui si trovano, quindi se si vuole eliminare la criminalita straniera , si elimini prima quella nostrana e poi dopo ci si puo permettere di giudicare il delinquente straniero.o forse e peggio una rapina da uno straniero che 100 da un italiano? non va bene cosi, bisogna giudicare con giustizia , in italia nessuno dovrebbe permettersi di giudicare gli stranieri quando poi si lascia crescere liberamente e con benestare dei politici le varie mafie,camorre,ndranghede ecc ecc che combinano guai veramente grossi essendo capaci di destabilizzare un paese anche sotto il profilo economico e quindi automaticamente peggiorare la situazione creando ancora piu poverta e favorendo ancora di piu criminalita,se albanesi e rumeni portano prostituzione in italia è perche ci sono organizzazioni criminali italiane che le favoriscono se la droga e le armi entrano in italia e perche ci sono organizzazioni criminali italiane che fanno in modo che cio avvenga se esiste il favoreggiamento dell'immigrazione clandestina e non tramite matrimoni e contratti di lavoro falsi è perche ci sono avvocati ,esponenti delle forze dell'ordine corroti, sindacati e criminalita italiana che fanno in modo che cio avvenga .avrei ancora tante cose da dire ma ci vorrebbero qualche migliaio di pagine web , per ora mi fermo qui ma ci rivedremo , se non qui su qualche altro blog.
"il risultato è che la gente cosiddetta comune comincia a sentirsi insicura e in balia della delinquenza"
Interessante quest'ultima frase.
Mi soffermerei sul "sentirsi".
Credo che il problema sia la percezione dell'insicurezza, piuttosto che l'insicurezza reale.
Ogni mese arrivano centinaia di colombiani, ecuatoriani, boliviani tra Malpensa e Fiumicino, nessun giornale dice niente. Arriva una zattera di 10 senegalesi e si crea un allarme immigrazione. E' molto importante cercare di capire l'utilizzo degli strumenti d'informazione nella creazione delle crisi.Spesso quando un governo è in difficoltá, cerca di spostare l'attenzione su altri temi, in maniera da distogliere l'opinione pubblica,e solitamente il tema sicurezza, soprattutto quando si ha la possibilitá di scaricare i problemi su di un nemico comune, è quello piu gettonato. Vi invito a rileggervi l'articolo e a controllare voi stessi, se volete, le statistiche. Un'emergenza sicurezza non c'è, ci sono problemi piú profondi che vanno affrontati come la violenza in famiglia e la violenza sulle donne. Solo che, purtroppo, in un'Italia di maschilisti, padri-padroni,e smemorati storici (tutti quelli i cui nonni non sono emigrati all'estero), politiche del genere non porterebbero certo piú voti che un editto antirumeni.
Tornano i “ firmaioli” della sinistra buonista per santificare i rom.
Di Ippolito Edmondo ferrario
Da il Secolo d’Italia, sabato 17 novembre 2007
Un manifesto in difesa dei rom fa discutere la sinistra milanese e non solo. Si tratta di un’iniziativa degli ultimi giorni, una petizione intitolata “Triangolo nero. Violenza, propaganda e deportazione. Un manifesto di scrittori e artisti contro la violenza su rom, rumeni e donne”. Le firme che compaiono in calce al manifesto appartengono a scrittori e giornalisti di fama: il giallista Gianni Biondillo, lo scrittore Enrico Brizzi, Tecla Dozio della libreria La Scherlokiana di Milano, lo scrittore Valerio Evangelisti, Gad Lerner, Franca Rame, Erri De Luca, carlo lucarelli e molti altri. Il testo prende le mosse dell’omicidio di Giovanna Reggiani paragonando la sua morte a quella di una donna rumena, anche lei violentata e ridotta in fin di vita da un uomo, anche se le due vittime non hanno pari dignità: “Della seconda-commentano gli intellettuali-non si sa nulla, nulla viene pubblicato sui giornali; della prima si deve sapere che è italiana, e che l’assassino non è un uomo, ma un rumeno o un rom”. Insomma si parte dalla tragedia di Tor di Quinto per farlo diventare l’evento scatenante di una criminalizzazione dei rom che francamente non c’è stata. Gli episodi di razzismo xenofobo sono stati per fortuna isolati né abbiamo assistito alle espulsioni di massa paventate da molti. Il manifesto tuttavia prosegue rivangando i temi più cari alla politica buonista del nostro Paese: “Su queste vicende si scatena un'allucinata criminalizzazione di massa. Colpevole uno, colpevoli tutti. Le forze dell'ordine sgomberano la baraccopoli in cui viveva l'assassino. Duecento persone, tra cui donne e bambini, sono gettate in mezzo a una strada. E poi? Odio e sospetto alimentano generalizzazioni: tutti i rumeni sono rom, tutti i rom sono ladri e assassini, tutti i ladri e gli assassini devono essere espulsi dall’Italia”.
Si continua così nelle facili generalizzazioni, evitando di fare i conti con anni di politiche di assoluto garantismo verso chi delinque e che hanno fatto diventare il nostro paese una meta ambita per orde di disperati tutt’altro che integrabili. Ma questo sembra importare poco agli intellettuali che, proseguendo nellaloro analisi della situazione, non potevano non ricorrere al vecchio quanto usurato spauracchio nazi-fascista associato all’allarme xenofobia:” Succede che si sta sperimentando la costruzione del nemico assoluto, come con ebrei e rom sotto il nazi-fascismo, come con gli armeni in Turchia nel 1915, come con serbi, croati e bosniaci, reciprocamente, nell’ex-Jugoslavia negli anni Novanta, in nome di una politica che promette sicurezza in cambio della rinuncia ai principi di libertà, dignità e civiltà; che rende indistinguibili responsabilità individuali e collettive, effetti e cause, mali e rimedi; che invoca al governo uomini forti e chiede ai cittadini di farsi sudditi obbedienti. Manca solo che qualcuno rispolveri dalle soffitte dell’intolleranza il triangolo nero degli asociali, il marchio d’infamia che i nazisti applicavano agli abiti dei rom. E non sembra che l'ultima Così, di fronte alla semplice richiesta di legalità che sale dal Paese al di là di ogni etichetta, i sottoscrittori dell’appello ricorrono al logoro luogo comune marxista dello sfruttamento: “Succede che sotto il tappeto dell’equazione rumeni-delinquenza si nasconde la polvere dello sfruttamento feroce del popolo rumeno. Sfruttamento nei cantieri, dove ogni giorno un operaio rumeno è vittima di un omicidio bianco. Sfruttamento sulle strade, dove trentamila donne rumene costrette a prostituirsi, metà delle quali sono minorenni, sono cedute alla malavita organizzata a italianissimi clienti…”
Si giunge infine a negare la stessa emergenza criminalità, un tema che sarebbe al centro di una colossale strumentalizzazione politica da parte della destra e della sinistra, per denunciare il fatto che le aggressioni fisiche e gli stupri che colpiscono le donne in un caso su quattro avvengono tra le pareti domestiche. Ancora una volta dunque assistiamo al fastidio tipico dei salotti di sinistra verso ciò che si muove nella realtà del Paese: si preferisce, da parte degli intellettuali di sinistra ancora buonisti e ancora non convertiti al neocattivismo della sinistra sceriffa, ingabbiare le dinamiche sociali in antichi schemi ottocenteschi finendo con l’alimentare proprio quel razzismo che a parole si vorrebbe esorcizzare. Sul manifesto abbiamo chiesto un parere a uno che non ha peli sulla lingua, il giallista milanese Andrea G.Pinketts, il quale innazitutto respinge la generalizzazione rumeni-rom e poi, pur condividendo l’appello contro le discriminazioni, aggiunge che “ i toni sono troppo politici, un po’ faziosi” e che “ la bandiera dell’antifascismo è vecchia e consunta” e non è dunque il caso di innalzarla. Di fronte a questa escalation criminale come credi che dovrebbe reagire lo stato?“Lo stato-osserva Pinketts- dovrebbe essere più agile quanto intollerante verso ogni forma di illegalità. Uno stato deve saper affrontare le emergenze mostrandosi inamovibile. La lunghezza di alcuni processi finisce per essere scambiata per inutilità e di conseguenza diventa un incentivo alla delinquenza. Tuttavia in proprosito lo scrittore è chiaro: “ Ma tra la legalità e la caccia alle streghe c’è una bella differenza. Il giustizialismo alla Bronson mi fa paura quanto l’assenza dello Stato.
Ma il secolo d'Italia non è il giornale dei Fascisti?
No Franco il secolo d'Italia è il quotidiano di Alleanza Nazionale.
E quindi l'articolo postato ha una matrice politica e si sente.
L'appello invece non si mette ne a destra e ne a sinistra, e questa è la sua forza, nonstante tra i firmatari vi siano molti intellettuali di sinistra, l'appello è una critica al sistema politico e all'attuale governo di centro sinistra, che sta agendo come un governo di destra, ed infatti è un giornale di destra e cioe' dell' attuale opposizione che lo critica, non un giornale filogovernativo che ha invece preferito ignorare l'appelo per ovvi motivi.
Ormai in Italia si è arrivato al paradosso che guando governa il centrosinistra si possono fare facilmente leggi di destra, perche' nessuno si oppone, viceversa quando governa la destra diventa piu' difficile perche' la sinistra fa l'opposizione.
A questo punto per salvaguardare i diritti delle minoranze alle prossime lezioni mi sa che dovrò votare a destra :(
Basta con questo buonismo!!!
Se il 75% dei crimini in italia è commesso da romeni non è colpa di nessuno...e non significa essere razzisti rimandare a casa chi viene qua senza rispetto...che i romeni onesti rimangano!!! Ma non capite che essere spirituali non significa farsi prendere a calci?? Questo articolo mi ha proprio deluso...
Non si tratta di buonismo, visto che l'articolo contiene una profonda critica alla società italiana, e non è una scelta "buonista" averlo voluto inserire in questo Blog, perche' sapevo che avrei "deluso" molti, ho scelto di farlo, semplicemente perche' non è il bisogno di accontentare tutti quelli che frequentano questo sito che mi muove nella scelta degli articoli da pubblicare, il Blog è una finestra sul mondo ed stato creato anche per permettermi di inserire articoli che non avessero una specifica collocazione all'interno del sito.
Se ho deciso di pubblicarlo è perche' l'ho sentito fortemente e l'ho fatto senza pormi il problema di deludere qualcuno. La grande opportunità che ho di potermi esprimere liberamente in questo sito per me non ha prezzo.
Ciò che più mi interessa in un testo da pubblicare ( indipendentemente dal fatto che ci siano in modo più o meno esplicito dei contenuti spirituali) è che includa della chiavi di consapevolezza: chiavi di lettura che ci facciano vedere la realtà da una prospettiva diversa, questo articolo, a mio avviso, ha queste qualità, proprio perche' ci fa vedere il problema da un' punto di vista diversa rispetto a quello ci hanno raccontato i giornalisti e i politici, si puo' essere d'accordo o meno con il suo contenuto ma comunque è indubbio che è un testo che fa riflettere, ed era infatti questo il mio intento nel proporlo: dare spunti di riflessione e non certo quello di non deludere nessuno.
In fondo le delusioni sono sempre una grande opportunità di crescita personale, quindi perche' dovrei proprio qui limitarle?
Un sorriso di Pace :)
Pietro Abbondanza
"la legge che ha aperto le frontiere alla romania senza limiti.. L'HA FATTA BERLUSCONI INSIEME AD ALLEANZA NAZIONALE..
evidentemente gente che lavora per due soldi, manodopera a basso costo, fa comodo a tutti.. i muratori sono tutti rumeni per esempio.. col bum edilizio (passato sotto silenzio) che l'italia sta avendo, chi ci guadagna? guardatevi intorno, le città sono piene di cantieri aperti..
ancora pensate alla politica in termini di destra e sinistra?
risvegliati.. risvegliatevi! ;) "
HAHAHA la legge per far entrare i Romeni l'ha fatta Fini e quella per cacciarli l'ha fatta Bertinotti!!! :p
Non c'è piu' la destra e non c'è piu' la sinistra
SuperFantastico!!!!!!!! :D
Cliccando
qui si può scaricare il pdf del rapporto ISTAT citato nella'appello sulla
Violenza e Maltrattamenti alle Donne in Italia.
E qui
scaricate un file excell con la lista l'elenco di tuti paesi del mondo ordinati
rispetto alla parità dei diritti Uomo/Donna, purtroppo è vero, su 134 paesi l'italia è
all' 84a posizione, la spagna è decima, all'83 c'è il kenia :(
Non vorrei sembrare irruento e tantomeno offensivo, ma leggendo mi viene il rigurgito nel leggere queste parole,che pur mosse da solidarietà e accoglienza, valori tuttaltro che secondari, non fanno altro che spostare la ratio su questioni emotive, politically correct, simil documentari alla Michael Moore.
La cultura dell'integrazione è certamente una sfida, ma non può demonizzare nè sminuire i vissuti, le paure, le rabbie di quanti si sentono invasi. E' stato chiesto agli italiani quanto fossero d'accordo con questi flussi migratori?Oggi la realtà nostra, e qualcuno giustamente lo annotava, è fragile da diversi punti di vista; il fatto che determinate culture siano oggettivamente portatrici di valori o di testimonianza degli stessi, così profondamente diverse dalle nostre, è un dato inopinabile: il culto della forza, la legge del più forte, la predominanza di un mito machista.Noi dovremmo quindi essere accoglienti? Dovremmo assecondare queste istanze così radicate?
MI rifiuto come cittadino e come persona di fede, che vive proprio nella testimonianza di un Cristo che con la vita ha pagato per spegnere le menzogne di una cultura falsa ed ideologica.
Non credo che chi disse: "...porgi l'altra guancia" la penserebbe come te... Se Lui vivesse in Italia in questi tempi il suo posto sarebbe vicino agli ultimi...
Chiediti chi sono per te i gli ultimi in Italia in questo momento?
Cosa succederebbe in Italia se un pregiudicato romeno ubriaco investisse sulle strisce una signora italiana con due bambini e la riducesse in fin di vita?
Leggi qua la risposta.
Ho letto l'articolo linkato (la donna investita dall'automobilista ubriaco). Non ho parole... ma un impulso mi sorge spontaneo: smettere di guardare i telegiornali (i giornali ormai li leggo molto raramente).
In questi ultimi tempi sono stati commessi atroci delitti... a Erba, a Perugia, a Garlasco... x non parlare di quello di Cogne... ok, donne e bambini... ma dei casi vecchi non parla più nessuno, se non ogni tanto quando emergono clamorose novità (vedi Via Poma).
Il ragazzo che amavo è stato barbaramente assassinato il 26 novembre del 1999. Non solo non si è scoperto nulla sul caso, ma non ne ha più parlato nessuno. Neanche sui giornali. Lo so xché ho fatto una ricerca in Internet tampo fa, e gli unici riferimenti che ho trovato (a parte due risalenti a quel periodo) sono stati quelli relativi a due casi avvenuti nello stesso paese. Uno risolto xché era coinvolto il nipote di un noto politico. L'altro no, come quello del mio amico, xché si trattava di una persona comune che non faceva notizia. Niente notizia, niente risoluzione. Meditate, gente, meditate.
ciao a tutti, pace
Ciao! é possibile aggiungermi alla vostra lista BLog to BLog? io ho aggiunto il vostr link su http://danielavanoli.blogspot.com
grazie milleeeeee...
;-)
Dani
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